Open space o ufficio privato?

Collaborazione tra team

smart working, open space o ufficio?

Quando le aziende sono passate negli open space, le interazioni faccia a faccia sono diminuite del 70%. L'architettura e il modello di collaborazione non sono allineate.

Utilizzando l'AI per raccogliere dati sui movimenti e sulle interazioni all'interno delle sedi di due grandi aziende - prima e dopo al passaggio da uffici chiusi a open space - si è evidenziato che le interazioni faccia a faccia sono diminuite di circa il 70%, mentre le interazioni digitali (mail, zoom, google meet, whatsapp) sono aumentate per compensare.

Una possibile risposta
Le persone che lavorano negli open space creano un muro virtuale con i colleghi o coworker e lo rispettano; dal tono della voce al volume del telefono e di fatto si crea un muro invisibile. Questa è la vera barriera che non agevola le conversazioni tra colleghi.

Prossimità e collaborazione
Anche la prossimità è importante: nello stesso studio della Harvard Business Review si evidenzia che se i collaboratori sono sullo stesso piano aumentano le interazioni di 6 volte. Persino il tanto declamato smartworking diminuisce la comunicazione dell'80% rispetto ad un team localizzato. Mori Building, una delle più grandi società di gestione immobiliare del Giappone, ha cercato di aumentare la collaborazione tra i team in maniera trasversale della sua sede centrale e dopo un periodo di tentativi e di osservazione ha diminuito gli spazi in comune e messo in prossimità i team che collaboravano allo stesso progetto in uffici privati.

Conclusione
Se l’obiettivo è davvero quello di potenziare la collaborazione, è necessario aumentare i modelli giusti di interazione e diminuire quelle inefficaci quindi se è vero che l'ufficio monolitico chiuso a doppia mandata è probabilmente decaduto a favore del modello americano più informale, è altrettanto vero che l'open space non garantisce la tanto sperata interazione in azienda. Un ufficio privato ben organizzato come spazio, delle sale riunioni funzionali e uno spazio comune senza dispersioni sembra essere la risposta a questa esigenza.



Le persone che lavorano negli open space creano un muro virtuale con i colleghi o coworker e lo rispettano; dal tono della voce al volume del telefono e di fatto si crea un muro invisibile

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